La notizia della tragedia della Solfatara di Pozzuoli sta sconvolgendo l’Italia intera, è una famiglia di Torino ad essere rimasta vittima dell’incidente drammatico avvenuto intorno a mezzogiorno. La dinamica è ancora tutto da chiarire, ma secondo una prima ricostruzione il figlio undicenne della coppia avrebbe oltrepassato il limite consentito del cratere finendo in una zona di ‘sabbie mobili’ chiamata “Fangaia”, terreno friabile da dove provengono forti esalazioni di zolfo e avrebbe dunque perso i sensi. Il padre, nel tentativo di tirarlo su è stato risucchiato. A sua volta, la madre ha cercato di aiutare il marito: entrambi sono stati sopraffatti dalle esalazioni. Si è salvato solo l’altro figlio, di 7 anni, il piccolo Alessio, l’unico testimone dell’orrore che, secondo quanto riporta la testata Cronaca Flegrea, ha chiesto della mamma. Armando Guerriero, titolare del bar che sorge all’ingresso della Solfatara ha dichiarato: “Chiedeva della mamma e piangeva”.
A nulla sono serviti i soccorsi che hanno estratto i corpi delle vittime già privi di vita delle guide e degli altri operatori della Solfatara. A distanza di tre ore dalla tragedia i tre corpi delle vittime sono ancora sul luogo dell’incidente per le verifiche e le costatazioni sull’accaduto dopo l’arrivo del magistrato della Procura di Napoli. L’intera zona è stata evacuata, tutti i turisti presenti sono stati fatti uscire dalla struttura che è stata isolata.
IL RACCONTO DI UN TESTIMONE PRESENTE SUL POSTO
La Solfatara è una struttura privata e i titolari sono ora a disposizione degli inquirenti per dare spiegazioni sulle misure di sicurezza adottate per i visitatori. Tutti possono accedere, con guida o senza, ed entrare in possesso di una mappa in cui sono segnalate le zone accessibili. Sul posto è presente anche la cartellonistica e sono ben visibili le recinzioni.
LA DIRETTA DAL LUOGO DELLA TRAGEDIA
Ecco il post del sindaco di Pozzuoli, Vincenzo Figliolia: