Le indicazioni per il ritrovamento del corpo fornite dal collaboratore di giustizia Salvatore Romano detto 'Muoll muoll
Siamo nel pieno della faida tra il clan Pesce – Marfella contro il sodalizio Mele – Romano. Una guerra nata dalla scissione dei secondi, tra l’altro imparentati con i primi. La scintilla che ha scatenato il piombo e gli agguati nella zona ovest di Napoli è stato l’omicidio di Carmine Pesce, fratello di Pasquale oggi detenuto e collaboratore di giustizia. L’agguato è avvenuto nel 2004 a due passi dalla sua abitazione
Ma anche il reggente del clan nemico, dopo essere stato arrestato, ha deciso di pentirsi: si tratta di Salvatore Romano detto ‘Muoll muoll. La serie di dichiarazioni rese agli inquirenti hanno permesso di svelare diversi aspetti di una faida che va avanti da anni. Uno dei casi di cronaca caratterizzati per essere definiti di Lupara bianca (cioè quei delitti in cui la vittima scompare e il suo corpo resta introvato) è quello relativo al pregiudicato di Ponticelli, Giuseppe Celentano.
Per Romano il corpo trovato dalle forze dell’ordine, secondo le sue indicazioni, in una stradina tra Pianura e Marano sarebbe proprio di Celentano. Invece dalle verifiche degli investigatori non è così. Infatti, il documento trovato nei resti dei vestiti del cadavere rinvenuto sarebbe falso. Gli accertamenti fatti dalla polizia avrebbero appurato che tutti quelli che si chiamano “Giuseppe Celentano” originari di Napoli, sono nati in date diverse da quelle indicate sul documento.
Come riportato da Il Roma è escluso anche un errore all’anagrafe. Di conseguenza resta un grande interrogativo per gli inquirenti: a chi appartiene quel cadavere? Sicuramente la vicenda sarà affrontata con Romano, l’unica certezza è che quel corpo dovrebbe appartenere ad una delle numerose vittime causate dalla guerra tra i Pesce – Marfella e i Mele – Romano.