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Omicidio Vincenzo Ruggiero, emergono altri dettagli inquietanti: ascoltato il fratello di Ciro Guarente

E’ un lavoro senza sosta quello della Procura di Napoli Nord, condotta da Francesco Greco, che sta tentando di ricostruire l’orribile delitto di Vincenzo Ruggiero, il ragazzo di 25 anni di Parete ucciso e fatto a pezzi da Ciro Guarente. Il movente dell’omicidio sarebbe la gelosia dell’ex marine nei confronti di Heven Grimaldi, transessuale convivente di Ruggiero nell’appartamento di Aversa. Gli inquirenti hanno ascoltato la modella polacca dal passato difficile e ne è emerso un rapporto molto stretto con l’assassino, con cui la trans ha avuto una storia d’amore nonché aiuti economici per cambiare vita e per effettuare le operazioni necessarie a renderla donna.

Un legame molto stretto tra i due in cui probabilmente la presenza di Vincenzo era vista come una minaccia, secondo alcuni infatti Heven era innamorata del bel commesso di Carpisa che però non avrebbe ricambiato il sentimento. Gli investigatori nel frattempo hanno ascoltato anche il fratello di Guarente per cercare di ricostruire abitudini e comportamenti dell’assassino, è esclusa una partecipazione dell’uomo nell’assassinio del 25enne. Sono stati proprio i familiari di Ciro a fornire dettagli utili sull’esistenza del garage di Ponticelli, ed è stata Heven invece, dopo 10 giorni in cui Vincenzo era sparito, a parlare agli investigatori della gelosia di Guarente.

Si torna poi al garage degli orrori di via Scarpetta, quello in cui il killer avrebbe fatto a pezzi e tentato di sciogliere nell’acido il corpo della vittima. Dall’autopsia è emerso che Vincenzo è morto a causa dei colpi di pistola trovati nel petto, ma non si sa ancora con esattezza il luogo in cui sarebbe avvenuto l’omicidio (l’appartamento di Heven ad Aversa o il garage), né se il 25enne fosse stato prima drogato e condotto in un sacco a Ponticelli ancora vivo e poi orribilmente finito. Dopo la confessione, Ciro Guarente, è rimasto in silenzio nel carcere di Santa Maria Capua Vetere e solo dalle indagini in corso è stato possibile ricostruire qualcosa: i movimenti del killer e i luoghi dell’orrore. Non si trovano però gli effetti personali di Ruggiero, il suo cellulare, e parte della testa (probabilmente gettata in mare a Licola). Scoperte sempre più macabre vengono fatte sull’atroce delitto e pare sia impossibile che tutto questo orrore possa esser stato commesso solo per gelosia. Nel frattempo Heven ha pubblicato su Facebook  il video della canzone “E l’amore” di Mina e Celentano, e ha scritto “per sempre”. Poi ha chiuso il suo profilo ai curiosi.