E’ arrivato il momento di comprendere quali siano stati i motivi del crollo dell’edificio a Torre Annunziata. Sulla questione chiaramente è stata avviata un’indagine condotta dal procuratore capo Alessandro Pennasilico. L’area proprio per consentire lo svolgimento dell’attività investigativa è stata sequestrata e intanto, cominciano a spuntare le prime ipotesi. Si era parlato della volontà di trasformare un appartamento al secondo piano in un Bad & Breakfast, ipotesi smentita dall’avvocato Roberto Cuomo, amministratore del palazzo.
Quel che sembra essere certo fino a questo momento è che all’interno del palazzo si stessero svolgendo dei lavori, quello che si dovrà comprendere è di che natura fossero:
“Abbiamo le nostre sonde sul territorio, stiamo raccogliendo dati e vagliando informazioni. Fin troppo banale osservare che ciascuno di questi elementi sarà approfondito con molta attenzione, non si potrà lasciare nulla di intentato per dare una spiegazione alla dolorosa e assurda vicenda che è sotto gli occhi di tutti. Ma ora si tratterà di incrociare più dati“, ha detto il procuratore capo Pennasilico.
Al centro dell’indagine c’è sicuramente un’unità immobiliare al secondo piano composta anche da un giardino pensile, appartenente a Gerardo V., noto imprenditore di Torre Annunziata. Non si sa quale fosse la destinazione d’uso di questo appartamento, se qualcuno volesse farci un B&B o addirittura una SPA con piscina. I lavori erano stati avviati anche all’interno del giardino, da cui era stato portato via un albero, come confermato da Roberto Cuomo:
“Lavori nel giardino? Non saprei dirle. Se mi chiede se ho visto qualcosa, posso dire che c’erano delle attività di pulizia in corso in questi ultimi giorni. Poiché passo sempre di là con l’auto per andare al lavoro, ricordo di aver visto qualcuno che portava via dei sacchi, ma credo che fossero esclusivamente detriti, sterpaglie e rottami lasciati in quel terreno da anni, perché abbandonato. Anzi,a dirla tutta, mi ricordo che recentemente era stato portato via un albero che rappresentava un pericolo“.
Sull’ipotesi che sia stato abbattuto un muro perimetrale, intervento che avrebbe potuto mettere a rischio la stabilità dell’edificio, l’avvocato Cuomo dice di non saperne niente:
“Non mi risultano lavori di piscine o vasche. Ma non voglio e non posso sapere cosa avesse in mente il nuovo proprietario. L’unica cosa che so, visto che sotto quelle macerie sono rimasti degli amici, e perfino l’architetto Cuccurullo che per mestiere era responsabile sicurezza dell’edilizia privata di Torre Annunziata, è che qualcuno deve dirci che cosa è successo. E perché sono morte otto persone“.
Tanti altri elementi saranno al vaglio degli inquirenti nelle prossime ore, come la dichiarazione di Mario De Camillis, un mancato acquirente dell’unità immobiliare a cui la banca negò un mutuo perché secondo il perito la casa aveva problemi di staticità. Dichiarazione bollente nell’ambito di un’indagine su un crollo in cui sono morte 8 persone. E intanto spunterebbe anche un terzo appartamento, sempre al secondo piano, vuoto, in cui probabilmente secondo alcune testimonianze sarebbero stati avviati lavori non dichiarati. E sarà anche da queste testimonianze che partirà il lavoro del procuratore capo e dei suoi collaboratori per accertare quali e di chi siano le responsabilità.