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Dipendenti assenteisti, quattro licenziamenti in Eav: fannulloni sorpresi da investigatori privati

Sono stati sorpresi lontani dal posto di lavoro dagli investigatori di un’agenzia privata alla quale l’Ente Autonomo Volturno (Eav), l’azienda regionale che si occupa del trasporto pubblico, si era rivolta per contrastare l’assenteismo.

Licenziati quattro dipendenti del deposito Eavbus di Torre Annunziata così come annunciato dallo stesso presidente dell’Eav, Umberto De Gregorio. “Abbiamo proprio oggi dovuto, nostro malgrado, emettere quattro lettere di licenziamento per altrettanti dipendenti di EAV, a fronte di evidenze gravi. Non lo facciamo per nulla a cuor leggero, tutt’altro, lo facciamo con grande sofferenza. Ma siamo tenuti a farlo, è nostro dovere. Cosi come, a fronte di eventuali giudizi, sarà nostro dovere valutare in modo garantista, sereno ed imparziale ogni ulteriore elemento che dovesse emergere.

De Gregorio si è poi soffermato sulla vertenza Sacom, la società che gestiva parte delle pulizie in Eav: “16 lavoratori rischiano il posto di lavoro. Per quanto di competenza della direzione Eav abbiamo fatto, stiamo facendo e faremo tutto quanto è in nostro potere per agevolare un percorso che possa portare alla immediata riassunzione da parte di altra impresa di pulizia che opera nei nostri cantieri. Naturalmente la soluzione deve essere perfezionata tra l’impresa di pulizia subentrante e la curatela fallimentare. Il giorno 15 saremo in Prefettura per dare, per quanto di nostra competenza, ogni possibile contributo”.

“Pieno sostegno al presidente dell’Eav che ha proceduto al licenziamento di quattro dipendenti che si erano assentati ingiustificatamente dal posto di lavoro perché, di fronte a comportamenti del genere, non si può continuare a essere indulgenti visto che si parla di veri e propri reati”. E’ quanto dichiara il presidente del gruppo consiliare Campania libera, Psi e Davvero Verdi, Francesco Emilio Borrelli, per il quale “misure analoghe vanno prese anche verso tutti gli altri dipendenti della Regione e delle società partecipate o comunque gestite dalla Regione perché bisogna far capire che la musica è cambiata e che chi non vuole lavorare non troverà più complicità e permissivismo”.
“Lo dobbiamo fare anche per rispetto dei tanti disoccupati, giovani e meno giovani, che vorrebbero lavorare nella pubblica amministrazione e non possono farlo perché i posti sono occupati da gente che non ha alcuna voglia di lavorare e di guadagnarsi i soldi dello stipendio” ha concluso Borrelli per il quale “anche i dirigenti devono prendersi le responsabilità per arrivare ai licenziamenti anche prima dell’arrivo della sentenza definitiva, di fronte a casi che non lasciano dubbi sul reato commesso”.