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È campano l’unico italiano nella copertina di “Sgt. Peppers” dei Beatles: si chiama Sabato “Simon” Rodia

Si trova proprio di fianco a Bob Dylan. Sabato “Simon” Rodia architetto e costruttore nato a Serino (provincia di Avellino) nel 1879 è uno dei protagonisti della cover di “Sgt. Pepper“. Quest’ultimo è un disco capolavoro dei Beatles che ha compiuto 50 anni proprio il 26 maggio scorso. L’album ha rivoluzionato la musica moderna influenzando tanti artisti e la sua copertina, realizzata dall’artista di pop art l’inglese Sir Peter Blake insieme al fotografo Michael Cooper, ha rappresentato un’avanguardia artistica nel modo di realizzare le cover dei dischi.

Così all’interno della ciurma che compone la copertina di Sgt. Pepper c’è anche Sabato “Simon” Rodia che si è trasferito negli USA agli inizi del ‘900 all’età di 15 anni. Uno dei primi esempi di migrazione che ha permesso all’architetto italiano di ottenere un gran successo grazie alla realizzazione delle Watts Tower Los Angeles. Il nome dell’opera trae origine dalla problematica periferia della Città degli Angeli in cui Rodia ha deciso di costruire le torri: Watts, appunto. La struttura rappresenta delle sculture realizzate con materiali di varia natura, acciaio in prevalenza, ma anche bottiglie di vetro, ceramiche e cemento disposti in molti punti a mosaico. La creazione di Rodia è, in effetti, una sorta di arca, nella quale le tre torri fungono da alberi di una nave ideale e immaginaria.

La storia di Rodia è stata una vera e propria avventura. Giunto in Pennsylvania per lavorare come minatore, si è trasferito a Seattle (contea di Washington) dove si è sposato. Trasferitosi ad Oakland, in California, ha avuto 3 figli. Dopo aver divorziato si è spostato a Long Beach dove ha iniziato a lavorare come muratore, operaio e piastrellista. Nel 1921 ha iniziato la costruzione delle Watts Tower, opera terminata nel 1954 e che è diventata un simbolo delle lotte civili e per i diritti dei lavoratori, tanto da guadagnarsi l’appellativo di “Nuestro Pueblo“. Secondo alcuni studiosi la struttura nasconderebbe alcuni simbolismi tra i quali un rimando alla tradizione campana dei Gigli.

Sabato “Simon” Rodia è morto nel 1965 a Martinez in California. Probabilmente non è mai stato consapevole del valore della sua opera. Ne tantomeno avrebbe mai immaginato di entrare a far parte di quel magico puzzle che è la copertina di Sgt. Pepper. Tuttavia la sua storia è l’emblema del sogno americano: un giovane di bassa estrazione sociale, probabilmente analfabeta che è costretto ad emigrare. Dopo viaggi e tanti mestieri, questo giovane campano è diventato uno degli artisti più rappresentativi dell’architettura, tanto che il suo valore è stato riconosciuto anche dai Beatles.

redazione

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