Scampia

Flash mob per Alessandro, l’infermiere picchiato al Cardarelli

Colpito al volto con un casco perché l’ospedale non aveva disponibile un materasso per la moglie ricoverata. Alessandro, l’infermiere del Cardarelli, è stato vittima di una violenta aggressione all’interno dell’ospedale. Non è la prima volta che accade una cosa del genere. Infatti sono stati diversi gli episodi di cronaca che hanno visto operatori sanitari picchiati a causa della furia cieca delle persone.

A condannare l’accaduto il Direttore generale del Cardarelli, Ciro Verdeoliva che ha dichiarato: “Episodi come questi sono vergognosi e meritano punizioni esemplari. Fortunatamente, l’intervento della nostra sicurezza interna e delle forze dell’ordine ha permesso di bloccare l’aggressione sul nascere e l’identificazione e del soggetto in questione“. È subito scattata anche la solidarietà da parte dell’Ipasvi (Collegio degli infermieri di Napoli) con le affermazioni del presidente Ciro Carbone.

Quest’ultimo aveva annunciato per oggi, lunedì 8 maggio, una manifestazione di vicinanza all’infermiere da parte di tutto il personale dell’ospedale. E così è stato, infatti al Cardarelli, c’è stato un flash mob così come riportato dal seguente comunicato:

In centinaia stamattina sullo scalone centrale dell’Ospedale Cardarelli per testimoniare la solidarietà ad Alessandro, l’infermiere del Cardarelli brutalmente aggredito sabato notte al pronto soccorso da un pregiudicato armato di casco. Un flash mob spontaneo, messo in piedi sull’onda dell’emozione e della rabbia. Ma anche per testimoniare la ferma condanna per le violenze continue e ripetute ai danni di infermieri, medici, sanitari che lavorano nei luoghi di cura. Una mobilitazione voluta fortemente dal Direttore Generale del Cardarelli, Ciro Verdoliva e dal Presidente del Collegio Ipasvi di Napoli, Ciro Carbone. “Siamo qui in tanti per testimoniare la vicinanza e la solidarietà al collega Alessandro”, ha detto Ciro Carbone a margine dell’iniziativa. ‘Ma anche per dire basta. Per trovare tutti insieme, infermieri, medici, aziende, sanitari, forze dell’ordine e istituzioni, le soluzioni al dilagare della violenza negli ospedali e nei luoghi di cura’“.

redazione

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