Sono sempre vive le speranze della famiglia di Angela Celentano di poter riabbracciare presto la figlia, scomparsa quando aveva tre anni nell’estate del 1996 durante una gita sul monte Faito.
Le indagini in Messico proseguono serrate e sia sui giornali che in televisione sono apparsi diversi annunci relativi a una cospicua ricompensa per chi riuscirà a fornire indicazioni utili sulla giovane 23enne nata a Vico Equense (Napoli) e scomparsa oltre 20 anni fa. Nel 2010 le speranze dei suoi genitori si sono riaccese dopo essere stati contattati da Celeste Ruiz, la ragazza messicana che dichiarò di essere Angela, di trovarsi in Messico e di non voler essere più cercata.
La Procura generale del Messico ha messo sul piatto tre milioni di pesos (circa 144mila euro) per chiunque fornisca notizie utili a rintracciare Angela Celentano. Un accelerazione nelle indagini soprattutto se si considera che appena un anno fa, nell’estate del 2016, la stessa Procura messicana aveva stanziato la metà come ricompensa, circa 72mila euro. L’obbiettivo è quello di riuscire a smuovere chi sa qualcosa ma è restio a parlare.
La figura di Celeste Ruiz, e l’impressionante somiglianza con la piccola Angela Celentano, ha spinto negli anni scorsi la Procura di Torre Annunziata ad aprire un’inchiesta per far luce sulla famiglia di Cristiano Ruiz, dipendente del ministero della Giustizia messicano, dalla cui abitazione furono inviate le mail alla famiglia Celentano.
I Ruiz hanno sempre negato tutto, anche il legame con la famiglia Marin, quella del primo matrimonio di Norma Hilda Valle Fierro, moglie di Cristino Ruiz. Da quel matrimonio la donna ebbe tre figli, uno di questi è sospettato di aver mandato quelle mail.