Non è la prima e sicuramente non sarà neanche l’ultima operazione contro la “banda degli onesti” di turno. In Campania, e più nello specifico a Napoli, è riconducibile il 90% degli euro falsi che si trovano in circolazione in tutto il mondo.
Una statistica agghiacciante che però viene confermata anche da quest’ultima indagine, coordinata dalla procura di Napoli Nord, diretta da Francesco Greco, che ha visto la Guarda di Finanza di Napoli e il Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, 19 misure cautelari: sei arresti in carcere, 11 ai domiciliari, e due obblighi di dimora, tra Napoli, Caserta e le rispettive province. Durante le indagini, durate circa un anno e mezzo, sono stati sequestrati oltre 10 milioni di euro in banconote false tra Frattaminore, Casavatore e Casoria.
“NAPOLI GROUP” – Una cifra esorbitante ma che non stupisce gli investigatori che il 26 novembre del 2014 eseguirono un’operazione analoga che però coinvolse ben 56 persone accusate dei reati di associazione per delinquere, falsificazione di monete, spendita ed introduzione nello Stato di monete falsificate, falsificazione di valori di bollo e contraffazione di altri pubblici sigilli. Quel gruppo di falsari sgominato dai carabinieri era noto in tutta Europa e faceva parte del cosiddetto “Napoli Group”, sigla che include varie organizzazioni campane di esperti in materia, tanto da essere chiamati dalle mafie straniere per consulenze specifiche ai vari falsari in giro per l’Europa.
CONSULENZE ALLE MAFIE STRANIERE – Gli indagati dell’operazione eseguita oggi dalla Guardia di Finanza hanno immesso sul mercato milioni di euro falsi con una rete che arrivava in Austria, Germania, in altri Paesi dell’Unione, finendo addirittura in Colombia. A capo della banda c’era un 40enne di Carinaro, comune in provincia di Caserta.
MANAGER AI SERVIZI SOCIALI – Si tratta di un ex tipografo già condannato in via definitiva per analoghi reati commessi nel 2009 e arrestato nel 2012 all’interno di una nuova stamperia di banconote scoperta a Vitulazio. L’uomo, ironia della sorte, seppur sottoposto alla misura alternativa alla detenzione dell’affidamento in prova ai servizi sociali, continuava ad avere frequenti rapporti con persone dotate di specifiche competenze nella contraffazione di banconote o nelle più sofisticate tecniche di stampa o in grado di fornire macchinari tipografici e stampanti digitali professionali. A lui era affidata l’individuazione dei sodali, di instaurare e definire i rapporti con terzi per l’acquisto dei materiali di consumo e l’attrezzatura per avviare il processo di stampa, oltre a quello di selezionare e definire le intese con i “clienti” delle partite prodotte di banconote euro false.
EURO FALSI AI TERRORISTI – Tra i clienti della “banda degli onesti” – secondo quanto accertato nelle indagini – anche cellule terroristiche attive nel nord Italia e principalmente a Milano. Quest’ultimi cambiavano le banconote false grazie alla pioggia: appena pioveva nel capoluogo milanese si riversavano nelle stazioni delle metro per comprare ombrelli venduti al prezzo di 5 euro e pagati con una banconota falsa da 50 euro, incassando così 45 euro puliti. Un’operazione che fruttava un riciclo anche di 10mila euro al giorno.
I NOMI DEI DESTINATARI DELLE MISURE CAUTELARI
Torromaco Angelo di Frattaminore
Torromaco Mario di Frattaminore
Parolisi Vincenzo di Frattaminore
Parolisi Salvatore
Lombardi Salvatore
Lombardi Emanuele
Tammaro Salvatore
Pagliuca Paolo
Arena Filippo di Casoria
Puzone Giuseppe
Esposito Mirko
Esposito Antonio di Casavatore
Luiso Roberto di Casavatore
Puzone Mauro
Orabona Assunta di Casavatore
Lo Guzzo Anna di Casavatore
Elefante Giovanni
Gaeta Michele
Buonuomo Luigi
Zunico Giacomo
Piscitello Ciro
Montanino Giovanni
De Rosa Vincenzo
Russo Alessandro
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