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Appalti truccati Asl Napoli 1, macchinari pagati il triplo ai familiari del provveditore

Ancora bufera nel mondo della sanità napoletana. Dopo gli scandali al Loreto Mare, al Pascale e all’ospedale Santobono, questa mattina i militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza stanno effettuando perquisizioni, sequestri e acquisizioni di documenti.

Nel mirino delle fiamme gialle presunti appalti truccati nell’Asl Napoli 1. Tra gli indagati figurano il provveditore Loredana Di Vico, e alcuni appartamenti alla nota famiglia di imprenditori Dell’Accio.

Le indagini – condotte dalla Procura di Napoli – ipotizzano che gli uffici dell’Asl Napoli 1 preposti all’acquisto di beni e servizi abbiano “pilotato” le procedure di selezione delle ditte aggiudicatarie favorendone alcune che, intestate a prestanome compiacenti, sono risultate riconducibili a familiari del provveditore.

FAMILIARI ‘FORNITORI ESCLUSIVI’ – Il sistema consisteva nel simulare che le aziende intestate ai prestanome fossero, per conto delle multinazionali, molte delle quali compiacenti, “fornitrici esclusive” dei prodotti elettromedicali e di consumo acquistati dall’azienda sanitaria. Sistema che metteva l’Asl nelle condizioni di aggirare le procedure ordinarie attraverso gli affidamenti diretti e non mediante gare pubbliche.

MACCHINARI PAGATI IL TRIPLO – In quest’ottica emerge che l’Asl Napoli 1 avrebbe pagato prodotti e macchinari elettromedicali a prezzi di gran lunga superiori, anche il triplo, rispetto ai costi che invece avrebbero sostenuto in caso di un normale gara pubblica.

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