Il primo attacco militare a stelle e a strisce contro la Siria e la dittatura di Bashar al-Assad è arrivato oggi: 59 missili cruise lanciati verso la base aerea siriana da cui si presume sia partito l’attacco con armi chimiche nella provincia di Idlib. Si tratta di missili “Tomahawk“, armamenti di due navi americane che sono nel Mediterraneo. “La Siria ha ignorato i dettati dell’ONU. Nessun bambino deve soffrire in questo modo“, sono queste le parole del presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump.
Il governatore della provincia siriana di Shayrat, Talal Barazi, ha dichiarato che sono cinque i morti causati dall’attacco, tra cui tre soldati e due civili. Altre 7 persone sono rimaste ferite. Le reazioni delle altre potenze mondiali non si sono fatte attendere. Da Mosca la camera bassa del parlamento russo e il presidente Vladimir Putin hanno rilasciato affermazioni poco diplomatiche: “Gli USA avevano già deciso di colpire la Siria, la base chimica era un pretesto. Attaccare un paese sovrano è un atto sbagliato che potrebbe deteriorare i rapporti tra gli americani e la Russia. Adesso è necessaria una convocazione del consiglio delle Nazioni Unite“, si legge da un comunicato diramato dal portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova.
D’accordo, invece, i principali leader europei. Per quanto riguarda l’Italia, queste le dichiarazioni del premier Paolo Gentiloni: “L’azione ordinata stanotte da Trump è una risposta motivata a un crimine di guerra. Credo che le immagini di sofferenza che abbiamo dovuto vedere nei giorni scorsi in seguito all’uso delle armi chimiche non possiamo pensare di rivederle“. Angela Merkel e Freançois Hollande hanno scaricato tutta la colpa sul presidente siriano Bashar al-Assad. l’Unione Europea è stata avvisata prima che il raid accadesse, lo ha affermato una portavoce dell’alto rappresentante per la politica Estera Ue Federica Mogherini. Anche Israele e la Turchia ha dato pieno supporto all’iniziativa di Trump. “Sia a parole che nei fatti, il presidente Trump ha mandato oggi un messaggio chiaro e forte che l’uso e la diffusione di armi chimiche non saranno tollerati“, questa la nota ufficiale del presidente Benjamin Netanyahu. Invece, la nazione turca con il presidente Recep Tayyip Erdoğan, ha manifestato tutta la sua contrarietà per il presunto attacco del governo siriano che avrebbe utilizzato armi chimiche.
Il tutto è avvenuto proprio quanto il presidente USA ha incontrato quello cinese Xi Jinping. I due parleranno di economia ma anche di un altro scottante argomento, quello relativo alla Corea del Nord. In particolare varrà trattata la questione degli armamenti nucleari a disposizione del leader Kim Jong-Un.
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