Nel giro di 20 giorni erano diventi l’incubo delle prostitute della zona e dei loro clienti. Donne picchiate, minacciate e derubate, con le chiavi delle auto che venivano disperse in campagna per evitare di essere seguiti.
E’ quanto hanno dovuto subire due donne, un 25enne della Romania e una 28enne del Kirghizistan, costrette a prostituirsi nelle campagne del Napoletano, in contrada Sennereto ad Acerra. Ad agire due fratelli che puntuali, ogni giorni, si presentavano dalle due donne per impossessarsi dei proventi derivanti dall’attività di meretricio. La romena è stata rapinata 6 volte (2 delle quali nello stesso giorno) mentre la kirghisa 8 volte.
Il modus operandi era sempre lo stesso: venivano aggredite mentre erano appartate con clienti e prese a schiaffi, minacciate con coltelli e bastoni, e, infine, private dei soldi. Poi, prima di fuggire, i malfattori buttavano nei campi le chiavi delle vetture o ne bucavano le gomme e si impossessavano dei telefonini per evitare di essere seguiti o che le vittime potessero chiamare le forze dell’ordine.
Una situazione diventata insostenibile e che ha spinto le due vittime a denunciare tutto ai carabinieri. Grazie alle descrizioni fornite, i militari coordinati dalla procura di Nola, hanno identificato i malfattori e arrestato alla fine di gennaio il 35enne Gennaro Annunziata. Il fratello, Vincenzo, 38 anni, era sfuggito alla cattura perché, vistosi braccato dai carabinieri, si era rifugiato in Germania. Dopo un mese e mezzo di latitanza, pensando fosse passata la situazione critica e a corto di soldi per continuare a pernottare in un albergo e mangiare fuori, l’uomo ha scelto di tornare a Napoli, dopo un mese e mezzo di latitanza.
È partito in autobus verso Milano, ha cambiato mezzo prendendone uno fino a caserta. Qui ha però trovato i carabinieri della stazione di Acerra, che hanno seguito tutti i suoi spostamenti, così da arrestarlo appena sceso dal bus alla stazione ferroviaria di Caserta.