Era diventata la centrale dello spaccio per i comuni in provincia di Caserta e di Benevento.
Un mercato no stop anche in presenza dei bambini che giocavano nei giardinetti del complesso di edilizia popolare di via Matilde Serao a Maddaloni e che ha portato i carabinieri della locale compagnia a eseguire dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere, emesse dal gip del tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, coordinata dall’aggiunto Giuseppe Borrelli, nei confronti di affiliati al clan Belforte nel comune di Maddaloni.
Le accuse sono di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti e spaccio (cocaina, hashish e marijuana), aggravate dal metodo mafioso. Nelle indagini sono stati documentati oltre 300 episodi di cessione di dosi nei confronti di acquirenti provenienti dalla provincia di Caserta e Benevento.
Fatta luce anche sull’omicidio di Daniele Panipucci, 28 anni, morto il 3 giugno 2016 dopo diverse settimane di agonia in seguito a un agguato subito il 26 maggio mentre era all’interno della sua auto. Panipucci era legato al sodalizio criminale guidato da Antonio Esposito, detto ‘o sapunaro’, sorvegliato speciale con l’obbligo di soggiorno a Maddaloni e referente, proprio per il comune casertano, del clan Belforte.
Secondo quanto ricostruito nelle indagini, Panipucci è stato ucciso dai suoi stessi sodali perché aveva deciso di lasciare il clan e cambiare vita. Una decisione questa non accettata dal gruppo criminale che considera Panipucci un informatore delle forze dell’ordine.