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Indagato Italo Bocchino, le intercettazioni con Romeo inguaiano l’ex deputato

Alfredo Romeo è stato indagato per concorso esterno in associazione mafiosa per quanto riguarda alcuni appalti per i servizi di pulizia relativi all’ospedale Cardarelli. L’imprenditore napoletano era già sotto inchiesta per il caso Consip in cui è accusato per aver pagato delle tangenti con lo scopo di ottenere degli appalti favorevoli.

Dalle ultime indagini della procura di Napoli, condotte dal pm Henry John Woodcock, sono emersi alcuni dettagli che hanno coinvolto Italo Bocchino. Dalle intercettazioni utilizzate dagli inquirenti e dai “pizzini” recuperati dai carabinieri in una discarica dei rifiuti a Roma, si è delineato un cerchio magico retto da Romeo e l’ex deputato che avrebbe indirizzato l’andamento di alcuni appalti nella sanità campana.

Proprio per questo Bocchino sarebbe indagato anche se a Repubblica ha dichiarato che “Non è arrivato nessuno avviso di garanzia“. L’ex An lavora con Romeo come consulente per la sua società di servizi, attività per la quale riceve circa 15 mila euro mensili compresi auto e alloggio.

Come riportato da La Repubblica la questione è relativa ad un un appalto che doveva essere bandito dall’azienda ospedaliera della Federico II e ad altre gare già indette dalla Soresa, la società regionale per la sanità. Dalle intercettazioni risulta che “Bocchino ne discute anche con l’ex governatore Stefano Caldoro, attualmente consigliere regionale. Il 2 febbraio scorso, negli uffici di Romeo, i tre parlano a lungo soprattutto di politica e delle imminenti elezioni amministrative per il Comune di Napoli. Quando il discorso tocca la materia degli appalti, Caldoro dice a Bocchino di volergli presentare il direttore amministrativo dell’azienda ospedaliera universitaria, Natale Lo Castro. L’argomento sarebbe stato affrontato anche in un incontro successivo, avvenuto all’hotel Mediterraneo, al quale i magistrati fanno riferimento parlando di queste intercettazioni come di «risultanze preziose per la ricostruzione del “sistema Romeo”». Né Caldoro né Lo Castro sono indagati. L’ex governatore, legato a Bocchino da un’amicizia cementata quando anche l’ex An era in politica, non commenta“, ha riportato il quotidiano del gruppo L’Espresso.