Aggredire coetanei con spranghe e coltellino senza un motivo apparente. E’ la nuova ‘moda’ che negli ultimi tempi va di scena a Fuorigrotta, quartiere nella zona occidentale di Napoli, dove nei pressi dello stadio San Paolo domenica sera, intorno alle 20.30, due giovani di 17 anni sono stati picchiati da un gruppetto di sette-otto ragazzini dall’età apparente di 13-15 anni.
Entrambi sono finiti al pronto soccorso dell’ospedale San Paolo con un taglio profondo all’arcata sopraccigliare e un labbro spaccato. “E pensare che poteva andare anche peggio”. Prova a sdrammatizzare così la signora Paola, madre di una delle due vittime. La donna ha presentato in mattinata la denuncia al commissariato di Fuorigrotta, non molto distante da dove è avvenuta la brutale, quanto immotivata, aggressione. “Mio figlio era con un suo coetaneo e, insieme all’altra mia figlia di 15 anni e a una sua amica, stava tornando a casa. Si trovava all’altezza della fermata dell’autobus, di fronte alla fermata della Cumana della Mostra d’Oltremare, quando all’improvviso è spuntato il gruppetto di ragazzini”.
“A finire nel mirino della banda – spiega la donna – sono stati solo mio figlio e l’amico perché camminavano qualche metro più indietro rispetto alle ragazzine. E’ nato tutto da un pugno che un ragazzino, dall’apparente età di 13 anni, ha sferrato senza motivo all’amico di mio figlio. Alla richiesta di spiegazioni da parte di mio figlio, è scattata poi la folle aggressione. La baby gang li ha accerchiati iniziandoli a colpire con calci e pugni. Uno di loro con una spranga ha colpito mio figlio alla testa, mentre gli altri aggredivano l’amichetto. Non contenti, hanno anche provato a ferirlo al gluteo con un coltellino svizzero ma, per fortuna, mio figlio aveva il cellulare nella tasca posteriore del pantalone ed è riuscito ad attutire il colpo. Poi appena hanno visto il sangue fuoriuscire dal sopracciglio sono scappati. Qualcuno di loro – spiega la signora Paolo – ha urlato “il sangue, il sangue” e sono fuggiti via lungo via Claudio”.
L’episodio, non il primo denunciato alla polizia del commissariato San Paolo di Fuorigrotta nelle scorse settimane, è ora al vaglio degli investigatori che prenderanno visione anche delle immagini di videosorveglianza presenti nei pressi dello stadio San Paolo. “E’ davvero assurdo – conclude la mamma del 17enne – che noi genitori dobbiamo stare in ansia anche per una semplice passeggiata che i nostri figli fanno nel quartiere dove vivono”.