Si parte dall’abbraccio dei calciatori del Napoli dopo il gol decisivo di Lorenzo Tonelli. Il cerchio stretto e affiatato intorno al giocatore che più di tutti, ha rappresentato un mistero dall’inizio della stagione. Un abbraccio che sancisce la vittoria degli azzurri e la fine della partita. In realtà questo è un gesto che segna anche l’inizio di un nuovo campionato, dando un segnale importante a tutto l’ambiente, in vista dei prossimi impegni europei del club partenopeo.
Il Napoli strappa i tre punti davanti ai propri tifosi in un San Paolo gelido e freddo. Sono comunque in trentamila a sostenere una squadra che soffre, va in svantaggio, gioca male, ma che è riuscita a ribaltare un risultato che sembrava scontato. Maurizio Sarri ha tirato fuori tre conigli dal cilindro: il primo era da un pò che lo si aspettava; il secondo è uno di quelli seduto in panchina, bravo a sapersi far trovare pronto al momento giusto; il terzo è l’oggetto misterioso di questa stagione.
Il gruppo è unito, la guida di Sarri è saggia e alcune scelte del tecnico azzurro erano obbligate. Ivan Strinic, ad esempio, già si sapeva che avrebbe sostituito Faouzi Ghoulam (impegnato con l’Algeria in Coppa d’Africa) sulla fascia sinistra. Lorenzo Tonelli, invece, si sarebbe giocato una maglia da titolare con Nikola Maksimovic se le condizioni di Vlad Chiriches fossero migliorate, permettendo al centrale rumeno di essere in campo. Ma in pochi si sarebbero aspettati di vedere l’ex difensore dell’Empoli partire tra i primi 11, mentre il serbo (pagato più di 20 milioni al Torino) è stato seduto in panchina.
Se lo vogliamo, almeno da un punto di vista tattico, si poteva pensare che sarebbe stato del match anche Manolo Gabbiadini. La cosa interessante è che l’ingresso in campo dell’attaccante, con la Sampdoria ancora in vantaggio di un gol, ha trasformato il 4-3-3 di Sarri, in un 4-2-4 senza Jorginho (sottotono e stranamente preferito a Amadou Diawara). Il Napoli con l’uomo in più, ha iniziato a scardinare la stoica e ostica difesa doriana, fino a quando le sorti della partita non sono cambiate.
Gabbiadini, Strinic e Tonelli: uno trova il gol del pareggio e probabilmente andrà via durante questa finestra di mercato; l’altro sederà di nuovo in panchina appena sarà tornato Ghoulam; l’ultimo tornerà a lottare per essere la prima scelta di Sarri, dopo Raul Albiol e Kalidou Koulibaly.
“Abbiamo avuto cazzimma“, ha dichiarato l’allenatore del Napoli ai microfoni di Sky Sport a fine partita. La cazzimma è un vocabolo tutto napoletano, di uso comune tra gli abitanti della città. La parola vuol dire “furbizia”, ma non ha il significato che tutti conosciamo. Si tratta di un tipo di “furbizia” più voluta e meno casuale, perché propiziata da un pizzico di “cattiveria”, in questo caso agonistica.
Gli azzurri hanno vinto soffrendo e giocando male ma non si sono mai arresi, riuscendo a vincere una partita i cui tre punti sono importanti per i conti finali. Se Sarri (oltre a poter contare su una panchina che farà davvero la differenza per l’andamento della stagione), riuscirà a inculcare la cazzimma nelle teste dei suoi ragazzi, allora davvero il Napoli può permettersi di sognare in grande. Buon anno allora, per un 2017 tinto d’azzurro.