C’è un’ipotesi di reato, istigazione al voto di scambio, nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli sulle dichiarazioni espresse dal governatore della Campania, Vincenzo de Luca. La vicenda riguarda le dichiarazioni dell’ex Sindaco di Salerno rivolte ai 300 primi cittadini della regione, in occasione del voto referendario del 4 dicembre scorso.
“Quando hai la coscienza tranquilla si va avanti oppure qui moriamo di avvisi di garanzia mentre i cittadini non hanno neanche i servizi essenziali“, ha dichiarato De Luca.
La Procura il 24 novembre aveva già aperto un fascicolo senza ipotesi di reato. L’appello per il Si lanciato da De Luca ai sindaci della Campania, è stato valutato dai Pm come istigazione al voto di scambio. Il Governatore affermava gli aspetti positivi del Governo Renzi, in merito all’erogazione di fondi per il Sud.
Intanto proprio ieri il Consiglio regionale ha bocciato la mozione di sfiducia portata avanti dalle opposizioni nei confronti di De Luca con 32 voti contrari su 49. Ha dichiarato in merito il Presidente della regione: “Prendendo atto che chi ha presentato la mozione di sfiducia in realtà non voleva sfiduciare il Presidente ma fare propaganda, io mi vergognerei a presentare una mozione di sfiducia che non persegue gli obiettivi per cui è prevista, ovvero le dimissioni del Presidente, lo scioglimento del Consiglio regionale e il blocco dell’azione amministrativa“.
LA REAZIONE DEL SINDACO DE MAGISTRIS –
Sulla vicenda è intervenuto anche il Sindaco di Napoli, Luigi De Magistris che ha dichiarato: “Non commento i fatti da ex magistrato perché preferisco attendere come si evolverà la situazione. È corretto che si facciano i giusti accertamenti giudiziari. Per quanto mi riguarda, prendo le distanza dai metodi di chi ha fatto campagna per il Si“.