Dopo aver incassato la fiducia alla Camera, il Governo Gentiloni si è sottoposto a Palazzo Madama al giudizio dei senatori. Anche in questo caso il nuovo esecutivo non ha avuto problemi. Il premier e i suoi ministri hanno ottenuto 169 voti a favore, 99 contrari e nessun astenuto.
Anche per le votazioni in Senato le opposizioni, rappresentate da Lega Nord e Movimento 5 Stelle, non erano presenti in aula. A Palazzo Madama i senatori di Ala hanno consumato il loro strappo rispetto al Governo: Denis Verdini e le sue truppe non erano tra i banchi del Senato.
Il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha dichiarato: “Non siamo innamorati della continuità, avevamo chiesto una maggiore convergenza, ma dalle forze politiche c’è stata indisponibilità. La presa d’atto di questa situazione ha spinto le forze che compongono la maggioranza a formare questo governo. Per responsabilità. Sarebbe stato più utile sottrarsi a questa responsabilità, ma il segno di questo governo è farsi carico di questa situazione“.
I temi più urgenti su cui l’esecutivo interverrà politicamente sono gli stessi indicati nel discorso fatto alla Camera: stabilità economica, rispetto degli impegni internazionali e sviluppo del Sud.
Il Governo Gentiloni ha ottenuto la fiducia alla Camera
Una curiosità. Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti ha azzardato una previsione sulla data relativa alle prossime elezioni: “Si andrà alle elezioni prima del referendum Jobs Act“. La Consulta si pronuncerà sulla legge, così come sull’Italucim, agli inizi di gennaio. Il 2017 partirà in modo esplosivo per la politica italiana e il primo mese dell’anno si prospetta davvero delicato.