L’uccisione di Walter Mallo, a capo dell’omonimo gruppo del rione Don Guanella di Napoli e in guerra con il clan Lo Russo, doveva essere di esempio per tutti: il boss Carlo Lo Russo, ora collaboratore di giustizia, ordinò che dopo l’uccisione, il killer Luigi Cutarelli doveva tagliargli la testa e metterla in un water da esporre in mezzo al rione. É quanto emerge dall’ordinanza di custodia nei confronti di Rudy Rizzo, 31 anni, arrestato a Napoli dai Carabinieri. L’ordine di Lo Russo non fu portato a termine.
L’operazione dei Carabinieri
Rizzo in onore dei compagni arrestati si era fatto tatuare i loro nomi e un kalashnikov sul braccio. Segni particolari difficilmente non riconoscibili. Tuttavia per arrestarlo sono state necessarie delle intercettazioni.
I Carabinieri del Vomero, a Napoli, sono riusciti a risalire all’abitazione di Mallo dove era nascosto Rizzo. Quest’ultimo è accusato dalla DDA (Direzione DIstrettuale Antimafia) di associazione a delinquere e possesso illegale di armi.
Il controllo del territorio conteso dai Mallo e i Lo Russo
Mallo – emerge ancora dall’ordinanza – dava fastidio, voleva comandare, pretendeva i soldi dalle piazze di spaccio e con i suoi uomini era arrivato addirittura a sparare fino sotto l’abitazione del boss Lo Russo: prepotenze che il capoclan avrebbe voluto punire – come testimoniano anche alcune intercettazioni telefoniche e ambientali – con una sentenza di morte per lui e i suoi sodali.