Pasquale Sommese, esponente in Campania di Area Popolare, è Consigliere regionale. Assessore agli enti locali e al turismo nella scorsa legislatura, è attualmente Presidente della Commissione per la sburocratizzazione e l’informatizzazione della P.A.
Da assessore è stato il promotore della prima legge dedicata al turismo per la Regione Campania. In questa intervista, rilasciata in esclusiva a Voce di Napoli, il Presidente della commissione alla sburocratizzazione ci ha raccontato diversi aspetti relativi alla sua attività politica. A partire dalle prossime elezioni per la Città Metropolitana, passando per le sue attività in Commissione e su quello che ancora c’è da fare per sviluppare il turismo, fino alla questione dello stadio San Paolo.
Presidente Sommese, il prossimo 9 ottobre si vota per il Consiglio della Città Metropolitana. Cosa si aspetta dalla lista “Napoli Popolare”?
Non posso prevedere il risultato finale in una competizione atipica che vede nel voto ponderato uno squilibrio tra i consiglieri del comune di Napoli e le altre realtà della provincia. Sono già soddisfatto del fatto che abbiamo raccolto circa 150 adesioni di consiglieri comunali e sindaci a sostegno di un progetto che vuole essere determinante per il futuro dell’area metropolitana e portatore di proposte e programmi su cui chiameremo alla condivisione l’intero Consiglio, al di là delle posizioni di maggioranza e di opposizione. “Napoli Popolare” vuole avere l’ambizione di lavorare ad un percorso che, soprattutto in questa prima fase, deve privilegiare la soluzione dei problemi agli interessi degli schieramenti. La città metropolitana oggi ha bisogno di una grande unità di intenti per recuperare un disegno strategico tra il capoluogo e i 92 comuni della provincia. Milano e Torino, ad esempio, sono già avanti rispetto a noi.
Lei come assessore ha avuto la delega agli enti locali. Cosa pensa dell’ente Città Metropolitana rispetto alle funzioni delle regioni? E che opinione ha in merito al riassetto delle competenze degli enti locali, rispetto allo Stato centrale, previsto dalla riforma costituzionale?
Bisogna condividere con i cittadini ed invitarli alla partecipazione attiva altrimenti si rischia che resti tutto confinato nell’alveo degli addetti ai lavori. Cosa che non è avvenuta né durante la campagna elettorale al Comune di Napoli né finora per le scadenze della Città Metropolitana. La nascita della città metropolitana può diventare una opportunità straordinaria di riordino strategico di tutta l’area se si assume fino in fondo la consapevolezza di una corretta pianificazione che esalti le vocazioni dei singoli territori dell’area distribuendo funzioni e servizi in modo omogeneo. Una distribuzione armonica dei servizi non solo concorre a decongestionare Napoli, ormai sul punto di scoppiare, ma anche a ridisegnare le politiche urbanistiche e di sviluppo di un territorio decisivo per il futuro della Campania e dello stesso Mezzogiorno.
Lei è Presidente della Commissione per la Sburocratizzazione e l’Informatizzazione della P.A., come pensa di agire per la Regione Campania?
Il lavoro da fare su questo versante è ancora tanto, e straordinariamente importante. In Campania, grazie anche alla collaborazione messa in campo da tutti i componenti della Commissione, stiamo lavorando con intensità su questo versante. Abbiamo approvato due leggi sulla semplificazione e il regolamento sui tempi certi per la conclusione dei procedimenti amministrativi. Sono atti di grande significato, perché ci consentiranno di aprire un dialogo diretto e continuo con i cittadini, gli enti locali, il mondo degli ordini e delle professioni al fine di aiutarli nel disbrigo delle pratiche di competenza della Giunta regionale.
Da assessore al turismo lei si è fatto promotore della legge speciale sul tema che dopo oltre 30 anni ha avuto il via libera nel 2014. Considerati i dati attuali assolutamente positivi del turismo in Campania, è felice del lavoro svolto? E cosa farebbe per implementarlo?
Sono orgoglioso di aver dato il mio contributo diretto all’approvazione della legge. Ma sono anche allo stesso tempo amareggiato perché, a due anni di distanza, è in gran parte inattuata. Mancano i poli turistici, l’Agenzia unica regionale, insomma l’innovativa cornice istituzionale messa in piedi è tuttora in attesa di diventare realtà. Questi sono al momento i primi, attesi interventi da realizzare.
Il corteggiamento del Governatore De Luca rischia di esporlo agli attacchi del “fuoco amico”. Quanto c’è di vero in questa vicenda?
Ma quale corteggiamento! Il presidente De Luca ha avuto parole di stima nei miei confronti e questo non può che fare piacere. Ma l’impegno che sto portando avanti alla presidenza della IV Commissione Speciale è allo stesso tempo gratificante ed assorbente, e non si può lasciare a metà.
Oltre ad aver praticato ed essere un grande appassionato di calcio, come ha vissuto il “tradimento” di Higuain? A cosa può puntare il Napoli e cosa manca alla squadra e alla società?
Che un atleta sia permanentemente sul mercato ormai non scandalizza più nessuno. I calciatori bandiera di un tempo, che svolgevano tutta l’attività professionale presso un solo club, sono una razza in via di estinzione. Totti in questo senso somiglia sempre più a un dinosauro. Ma questa “moda” non giustifica assolutamente quello che ha fatto il centravanti. I tifosi non meritavano il suo silenzio, che ha trasformato una operazione di mercato non gradita ma rispettabile in un vero e proprio tradimento nei confronti di Napoli e dei napoletani.
Cosa ne pensa della questione stadio e cosa farebbe per trovare una soluzione?
E’ tempo di pensare ad uno stadio nuovo per il Napoli, all’altezza di una squadra che si è ormai consolidata tra le big del campionato. Mi farebbe piacere se si pensasse in modo concreto ad un settore popolare per i tanti tifosi economicamente accessibile a tutti.