Voce di Napoli | Navigazione

Morte Salvatore Giordano: 7 gli imputati per quella terribile tragedia

Sono passati due anni e finalmente si conoscono gli imputati per la tragedia in cui morì Salvatore Giordano. Era il 5 luglio del 2014, quando un giovane di 14 anni camminava con i suoi amici nella centralissima Via Toledo. Aveva appena comprato un gelato, improvvisamente fu colpito da un masso staccatosi da Galleria Umberto I.

Morte Salvatore Giordano: 7 gli imputati per la tragedia

Quella pietra fu fatale. Salvatore Giordano morì dopo 4 giorni di agonia. Il masso gli aveva aperto la testa, provocandogli una grave emorragia celebrale. Oggi è arrivata una piccola svolta, un passo in avanti è stato fatto. Dopo due anni si conoscono gli indagati per quell’atroce morte. 7 sono le persone finite alla gogna, si tratta degli amministratori dell’edificio di piazzetta Matilde Serao, un direttore che controllò i lavori dello stabile, un dirigente del Comune di Napoli e due tecnici della Protezione Civile. Indagati per “Negligenza, inadempienza, inosservanza di norme e regolamenti”. Intanto la prima udienza del processo, fissata per il 5 ottobre, è slittata al 31 gennaio a causa di un errore di notifica.

I genitori di Salvatore Giordano si sono costituiti parte civile. Sono assistiti dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, Teresa Giacci, Salvatore Serao e Mario Gramegna. Una famiglia distrutta quella che aspetta che sia fatta giustizia.

Sono stati due anni di inferno. Eravamo una famiglia di ferventi cattolici, ma da quando Salvatore non c’è più di fede ne è rimasta ben poca. Non ho più fiducia negli uomini né in altro. Ormai si vive alla giornata, senza progettare alcunché. Purtroppo il pensiero è quello di sempre: nulla potrà riportare Salvatore in vita“.

Queste le parole di un padre che non potrà mai più riabbracciare suo figlio. Un padre che ogni giorno deve sostenere la moglie, una madre disperata che non si capacita della tragedia che ha colpito la loro famiglia. Salvatore Giordano aveva solo 14 anni quando è morto. Aveva tutta la vita davanti, quel terribile sabato doveva essere una giornata di svago, un momento di allegria con gli amici di sempre. Invece, si è trasformato nel giorno della morte. Un giorno dove si può venire ammazzati da una fregio che si stacca da un monumento cittadino in pieno centro.

E’ difficile trovare spiegazioni o conforto quando accadono episodi del genere. Dopo due anni è ancora viva la rabbia. La morte di Salvatore Giordano è una delle pagine più brutte della città di Napoli. Un ragazzino morto per l’inadempienza di altri, ucciso da una mancanza di chi non ha fatto bene il proprio lavoro. I genitori aspettano e sperano che sia fatta giustizia. Una giustizia che non riporterà Salvatore in vita. Una giustizia che troppo spesso latita, non adempiendo al suo primo dovere, tutelare le persone.