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Higuain, primi mal di pancia in bianconero: “A Napoli era diverso”

Ha già segnato cinque gol in otto partite ma c’è qualcosa che non soddisfa Gonzalo Higuain in questi primi due mesi alla Juventus. Di contro, invece, c’è la sua ex squadra che sembra essersi liberata dalla Pipita-dipendenza che aveva lo scorso anno, mostrando in queste prime otto gare (sei di campionato e due di Champions) tutto il suo potenziale offensivo.

Juventus - Espanyol partita amichevole precampionato Modena 13 Agosto 2016 nella foto Gonzalo Higuain e Paulo Dybala ©GS/AGENZIA ALDO LIVERANI SAS

Ma andiamo con ordine e torniamo sui malumori di Higuain. Il recordman di reti in serie A ha già manifestato più di una perplessità sia per qualche panchina di troppo, sia per il modo di giocare della squadra di Allegri che, almeno per il momento, poco si sposa con il calcio spettacolare e offensivo giocato dal Pipita con le maglie di Real Madrid e Napoli.

L’esclusione nella sfida di San Siro contro l’Inter, gara che è costata la prima sconfitta stagionale ai cinque volte Campioni d’Italia, non è stata digerita. L’argentino è consapevole della concorrenza che difficilmente lo porterà a giocare tutte le partite da titolare e, così come accadeva a Napoli, fino al novantesimo. Tuttavia restare fuori dal primo big match del campionato lo ha infastidito non poco. Non è un caso infatti che Allegri, nelle successive tre gare, lo abbia fatto giocare dal primo minuto.

Dalle troppe panchine (tre nelle prime sei gare di Serie A) all’intesa tutta da costruire con il connazionale Dybala. Dopo il poker rifilato in Champions League in casa della modestissima Dinamo Zagabria, Higuain si è lasciato andare a qualche commento che definire malinconico non è propriamente sbagliato.

“Rispetto a quando ero a Napoli, ho dovuto cambiare modo di giocare. A Dybala chiedo di starmi più vicino, ma spesso lui preferisce partire da dietro”. 

Quello praticato dalla Juve è un calcio decisamente diverso che si basa, innanzitutto, su una solidità difensiva capace di limitare qualsiasi reparto offensivo avversario. E’ un calcio pragmatico che mal si abbina alla spettacolarità e al possesso palla. Una filosofia che almeno in Italia si è rivelata quasi sempre vincente ma che, per il momento, è mal assorbita da Higuain.

L’appello lanciato a Dybala ne è un esempio. “Almeno io e te cerchiamo di giocare a calcio e stiamo più vicini” questo in estrema sintesi l’invito che il Pipita ha rivolto al compagno di squadra. L’intesa tra i due ancora deve sbocciare ma nonostante ciò la Juve primeggia in campionato e nel girone di Champions.

Se Higuain non ride (ma non piange nemmeno considerati i cinque gol e i primati della “sua” Juventus), non si può dire la stessa cosa per la sua ex squadra. L’inizio di stagione è stato scoppiettante. Sei vittorie e due pareggi che hanno fruttato il secondo posto in classifica a -1 dalla Juventus e il primo posto a punteggio pieno nel girone di Champions.

Se lo scorso anno segnava principalmente il numero ‘9’, oggi è l’intero reparto offensivo che va in rete con discreta puntualità (eccetto Insigne che però ha già dispensato quattro assist).

Insomma a meno di un mese dal primo scontro diretto stagionale (ce ne potrebbero essere altri anche in Champions o Coppa Italia), in programma il 29 ottobre allo Juventus Stadium, la sensazione è che non sia proprio tutto scontato come media e addetta ai lavori hanno sentenziato nelle scorse settimane.