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Omicidio Fortuna, al via il processo. Duro l’avvocato: “Sono tanti gli aspetti da chiarire”

Partirà l’8 novembre davanti alla V sezione d’Assise del tribunale di Napoli il processo sulla morte di Fortuna Loffredo, la bimba di 6 anni violentata e lanciata dall’ottavo piano del palazzo dove viveva nel Parco Verde di Caivano (Napoli) lo scorso 24 giugno 2014.

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Questa mattina, mercoledì 21 settembre, nell’udienza preliminare svoltasi nell’aula del Tribunale di Napoli Nord, sono stati rinviati a giudizio i due imputati. Si tratta di Raimondo Caputo, detto Titò, accusato di omicidio volontario, e di Marianna Fabozzi, compagna di Caputo e madre del piccolo Antonio Giglio, il bimbo di 3 anni morto in circostanze analoghe (anch’egli venne lanciato dai piani alti dello stesso palazzo) un anno prima del decesso di Fortuna, il 27 aprile del 2013.

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Marianna Fabozzi, che qualche mese fa tentò di togliersi la vita nel carcere di Pozzuoli, è accusata di non aver impedito che si consumassero le violenze sessuali ai danni di una delle due figlie. La Fabozzi inoltre è indagata anche per omicidio volontario del figlio Antonio Giglio.

“Siamo parzialmente soddisfatti” spiega Angelo Pisani, avvocato della famiglia Loffredo. “La nostra intenzione resta quella però di far emergere la verità a 360 gradi. Per questo chiediamo che si faccia chiarezza sulla rete di complicità che ha assistito Caputo e Fabozzi. Nel Parco Verde sono anni che si ripetono episodi del genere e noi intendiamo fare chiarezza una volta per tutte. Inoltre – conclude Pisani – siamo fiduciosi anche sulla richiesta di riesumazione del corpo del piccolo Antonio Giglio. La Procura ha riaperto le indagini e presto potrebbero arrivare sviluppi importanti.