Alberta Levi Temin, ebrea, era nata a Guastalla (RE) nel 1919, era riuscita a salvarsi a Roma durante la prima deportazione degli ebrei dall’Italia: oggi, a 97 anni, si è spenta, lasciando un vuoto incolmabile di memoria, saggezza e coraggio nella nostra città.
Amava ripetere: “Finchè ho fiato voglio parlare per chi non può più parlare” – hanno commentato i consiglieri comunali Stefano Buono e Marco Gaudini – e, ora che quel fiato le è venuto a mancare, tocca a chi ha conosciuto la sua forza morale e intellettuale portare avanti il suo ricordo e il suo impegno per il rispetto di tutte le diversità per costruire un Mondo più unito e più in pace”.
La donna, infatti, negli anni ha lottato affinché il dialogo e l’apertura tra le culture potessero realizzare la pace tra popolazioni diverse: non a caso, infatti, dobbiamo proprio a lei il primo incontro tra palestinesi ed ebrei a Napoli nel 2010. Presidente per due mandati dell’Associazione Amicizia Ebraico – Cristiana, Alberta Levi Temin viene così ricordata da Diana Pezza, un’altra ex presidente: “Oggi perdiamo una testimone diretta della tragedia dell’olocausto che ha dato la sua vita per far sì che tutto quel che successe in quegli anni non fosse dimenticato portandone il ricordo nelle scuole”
I funerali si sono tenuti oggi alle 15,30 nel Cimitero Ebraico di Napoli in via don Bosco.
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