Riaperto il processo per il caso di Cristofer Oliva, il ragazzo di 19 scomparso nel 2009 la cui vicenda resta avvolta nel mistero. La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso della difesa per l’apertura di un nuovo processo in Corte d’Assise d’Appello a carico di Fabio Furlan, unico imputato.
Il processo si era concluso con una condanna a trenta anni in primo grado a carico di Fabio Furlan, amico del cuore di Cristofer Oliva, da cinque anni in galera per una condanna di omicidio volontario. Ieri notte i giudici invece di chiudere definitivamente il processo hanno accolto il ricorso della difesa.
IL CASO. Il caso del giovane Cristofer Oliva, sparito nel 2009, ha ancora oggi molte lacune: manca l’arma del delitto e manca il cadavere, nonostante le ricerche. L’accusa a Furlan nasce dalla testimonianza della sorella della vittima la quale aveva dichiarato di aver ascoltato la telefonata in cui il ragazzo dava appuntamento in serata al fratello. Quel fatidico 17 novembre pare che Cristofer si fosse recato a quell’appuntamento senza portare con sé il telefono cellulare. Le ipotesi che portarono ad accusare Furlan furono due: l’amore per la stessa ragazza; la gestione della coltivazione in casa di canapa per realizzare droghe leggere. Da parte sua Fabio Furlan ha sempre dichiarato estraneità alla vicenda.
Dopo quattro anni di detenzione per droga Fabio Furlan starebbe dunque per uscire dal carcere.
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