Arriva la svolta nelle indagini sulle terribili vicende del Parco Verde di Caivano. È stata formalizzata l’accusa contro Marianna Fabozzi di aver ucciso suo figlio di tre anni, Antonio Giglio. Dopo la morte di Fortuna Loffredo, la bambina di sei anni abusata sessualmente e poi uccisa, si è cominciato a indagare anche per la morte di un altro bambino, deceduto in circostanze simili.
Antonio Giglio precipitò anche lui da una palazzina del Parco Verde, un anno prima della morte di Fortuna Loffredo. All’epoca il caso fu archiviato come un terribile incidente, ma dopo l’uccisione di Chicca, si cominciò a sospettare che anche il piccolo Antonio potesse essere stato ammazzato.
Adesso è arrivata l’accusa formale nei confronti di Marianna Fabozzi, la madre di Antonio Giglio. La donna è la compagna di Raimondo Caputo, detto Titò, l’uomo che è stato accusato proprio dalle tre figlie della Fabozzi, di aver ucciso Fortuna Loffredo. Inizialmente si era ipotizzato che potesse essere stata lei ad ammazzare il piccolo Antonio, ipotesi che poi, è diventata realtà.
Marianna Fabozzi risulta attualmente la principale indagata per la morte di Antonio. L’accusa è che Marianna, il 27 aprile del 2013, abbia gettato volontariamente il bambino dalla finestra di casa di sua madre, lanciandolo nel vuoto dal settimo piano. Restano ancora da chiarire i motivi per cui abbia commesso una tale atrocità.