Si conclude con oltre 40 condanne il processo per la “paranza dei bambini”, tenutosi con rito abbreviato. Un duro colpo per i clan del centro storico che avevano affidato a queste persone alcuni ruoli decisivi per il controllo del territorio. Gli arresti erano avvenuti circa un mese fa.
La paranza dei bambini è un gruppo di criminali molto giovani, perciò definiti con questo nome, che agisce nel centro storico con diverse attività malavitose, protagonista di una serie di agguati nel corso dello scontro con il gruppo rivale dei Buonerba. I condannati sono legati ad alcune famiglie camorristiche ben note: Giuliano, Amirante, Brunetti e Sibillo.
Il processo si è svolto all’interno dell’aula bunker di Poggiorele, il gip Nicola Quatrano ha accolto la maggior parte delle richieste dei pm Francesco De Falco e Henry John Woodcock. I delitti contestati sono diversi: associazione camorristica, omicidio e spaccio di droga. Il pm Woodcock si ritiene soddisfatto e soprattutto dichiara di essere contento di aver ottenuto una sentenza solo dopo un anno e mezzo.
Queste le condanne: 20 anni a Manuel Brunetti, Salvatore Cedola, Giovanni Cerbone, Vincenzo Costagliola (colpevole anche di omicidio) Giuseppe Giuliano e Ciro Vigorito l. 16 anni a Pasquale Sibillo, Antonio Giuliano e Guglielmo Giuliano del 1991, 14 ciascuno a Luigi Giuliano junior e Manuel Giuliano. Assolti dalle accuse 10 imputati tra cui Ciro Giuliano, Antonietta Giuliano e Luigi Giuliano del 1958, detto “Zecchetella”.