La targa, che era stata esposta in Viale Tor in memoria di Ciro Esposito, è stata danneggiata. Un gesto vergognoso quello avvenuto qualche giorno fa a Roma. Il simbolo per ricordare il tifoso napoletano ammazzato nel 2014, era stato esposto due mesi fa proprio nella strada dove Ciro fu sparato.
Quella targa aveva rappresentato molto per la famiglia di Ciro Esposito e per tutto il mondo del tifo calcistico. Rappresentava il ricordo di quella tragedia avvenuta il 3 maggio del 2014, perché simili episodi non vanno dimenticati, ma ricordati affinché non si ripetano. Quella targa era anche una denuncia contro qualsiasi tipo di violenza legata al mondo del calcio.
Proprio quella targa è stata vandalizzata, come si vede dalla foto, pubblicata nel gruppo Facebook dell’associazione “Ciro Vive”, è stata ricoperta di rosso, il colore del sangue. La notizia è stata data subito dal sopracitato gruppo, attraverso un post hanno raccontato ciò che era accaduto alla targa in ricordo di Ciro Esposito.
Su Facebook si stanno già mobilitando affinché la targa in ricordo di Ciro Esposito torni a essere quella di prima, cancellando quella vernice rossa. Vandalizzarla in quel modo è stato un gesto orribile, l’atto criminale, perché così va definito, ha voluto prendersi gioco della morte del tifoso napoletano. Pochi giorni fa era stata emessa la sentenza contro Daniele De Santis, il tifoso romanista che sparò. Il gesto di oltraggiare la targa, seppur non ci sia alcuna prova, probabilmente è legato alla condanna.
Intanto l’associazione “Ciro Vive”, come si legge dal quotidiano La Repubblica ha voluto esortare i media e chiunque segua la vicenda a non generalizzare quanto accaduto:
“Non facciamo di tutta l’erba un fascio. Chi ha fatto ciò è semplicemente un essere ignobile e senza anima come d’altronde chi ha sparato!! Sicuramente non è colpa di chi veste o porta colore e bandiera calcistica diversa che sia romano, napoletano, milanese ecc..non vuol dire che sono tutti mostri “.
Ancora una volta la madre di Ciro Esposito Antonella Leardi e l’associazione che rappresenta hanno dato dimostrazione di grande umanità, non cedendo a quest’ulteriore provocazione. Sulla vicenda si è espresso anche l’avvocato Angelo Pisani, che segue la difesa della famiglia di Ciro, anche per lui si è trattato di un gesto orrendo:
“Un gesto ignobile che accresce il dolore dei genitori, non solo privati di un figlio con un orrendo crimine, ma ora anche torturati psicologicamente. La lapide è stata ricoperta di rosso, come il sangue fatto versare a Ciro dalla furia bestiale dell’assassino”.