Un anno fa il maestro Ernest Pignon-Ernes inaugurò una grande opera di street art Napoli nei pressi del monastero di Santa Chiara. Uno stencil raffigurante Pier Paolo Pasolini che “guarda” lo spettatore reggendo tra le braccia il suo stesso cadavere. Un’opera straordinaria che, come capita spesso, è stata recentemente distrutta. Qualche giorno fa lo stencil è stato trovato completamente stracciato. Non sono rimasti che alcuni brandelli per terra e sul muro.
Su via Benedetto Croce, dov’era posta l’opera di street art Napoli di Pasolini, il regista scrittore e intellettuale italiano ci aveva girato, nel 1971, alcune scene del suo film ispirato alle novelle di Boccaccio, Il Decameron. Una rappresentazione artistica che è durata troppo poco. La street art soffre di questo disagio. Può essere eliminata da un momento all’altro ad opera di balordi o di chiunque si senta in grado di sostituirsi ad un artista con un altra opera. Capitò qualche anno fa a Banksy che proprio in via Benedetto Croce aveva posto la sua prima opera di street art Napoli che fu poi distrutta qualche settimana dopo da un altro artista di strada che ci pose sopra una sua rappresentazione.
Recentemente è stato trasmesso in tutti i cinema italiani un film su Pier Paolo Pasolini, La macchinazione, interpretato dal nostro cantante e attore Massimo Ranieri. Sono inoltre celebri le parole che il maestro dedicò alla nostra splendida città: “Napoli è una tribù che ha deciso di non arrendersi alla cosiddetta modernità, e questo suo rifiuto è sacrosanto“. Un’opera quella dell’artsta Ernest Pignon-Ernes che forse meritava un po’ più di rispetto e attenzione e che secondo noi avrebbe dovuto rimanere li per un bel po’ di tempo.