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Rapina ad Insigne: il racconto choc della moglie Jenny

Giorni dopo la rapina ad Insigne la moglie del giocatore del Napoli dichiara nella denuncia ai carabinieri: “Il rapinatore era molto agitato, temeva che Lorenzo potesse inserire la marcia e ripartire di scatto. Dopo averlo riconosciuto, lo ha minacciato. Anche io avevo un orologio ma sono riuscita a nasconderlo e ho detto di non avere nulla. Questa è la seconda volta che il calciatore subisce una rapina: è successo un anno fa a via Marina, ma in quell’occasione i rapinatori lo avevano riconosciuto e gli avevano restituito l’orologio. Parole amare, quelle pronunciate dalla donna, accompagnate dalla consapevolezza che questi episodi possono accadere ovunque, non solo a Napoli e non solo ai calciatori.

Tiene ancora banco la notizia della rapina a Lorenzo Insigne che sabato sera, all’uscita di un noto locale del Vomero, è stato derubato di Rolex, bracciali, diamanti e ottocento euro,  in compagnia dell moglie Genny, mentre si trovavano nel traffico, al viale Gramsci. Secondo la ricostruzione della moglie, un uomo armato di pistola ha eseguito la rapina e ha anche chiesto al giocatore del Napoli di dedicargli un goal nella partita successiva contro la Fiorentina. La denuncia della donna è servita ai carabinieri di Bagnoli per delineare un profilo degli autori del gesto criminale. Inoltre i video di sorveglianza presenti in zona hanno registrato la targa dello scooter dei malviventi, i quali sembra che operino spesso nell’area compresa tra piazza Sannazzaro, gli chalet di Mergellina e il lungomare. In poche ore la notizia ha fatto  il giro del web e delle televisioni. Molte polemiche ci sono state infatti sul servizio mandato in onda dal TG 1 di Marco Bariletti in cui vengono pronunciate frasi discriminatorie su Napoli, tra cui: “Gli eredi di Maradona oggi sono minacciati a Napoli con una pistola“.

Intervistato dal ‘Corriere della Sera’ anche l’ex giocatore del Napoli  Giuseppe Bruscolotti il quale racconta: “Purtroppo viviamo tempi brutti… C’è la crisi, la situazione è dura. A noi non è mai capitato nulla del genere, in un certo senso ci sentivamo protetti, intoccabili. Io giravo tranquillamente per il centro di Napoli, non ho mai subito nulla di male, al massimo dovevi stare attento a non frequentare qualche luogo pericoloso”. “Credo che quello che vediamo qui può succedere in tante altre città, c’è sempre gente che va alla ricerca di guai, che magari vuole l’orologio, il gioiello. Ma a Napoli si vive bene, non è un posto così brutto e invivibile come spesso si sente raccontare”.