E’ il più grande disastro ferroviario che si è consumato in Italia dalla terribile notte di Viareggio del 29 giugno 2009. L’incidente di Andria, un frontale tra due convogli della società Ferrovie Nord Barese che opera sulla tratta tra Bari e Barletta, ha causato finora oltre 20 morti e una cinquantina di feriti. Ma il bilancio, purtroppo, sembra destinato a crescere. E’ imprecisato, infatti, il numero di dispersi, a partire dal macchinista di uno dei due convogli di cui non si hanno più notizie, mentre l’altro è nella lista delle vittime.
Le immagini che giungono in queste ore dalla Puglia sono terribili. Ammassi di lamiere e corpi che vengono estratti e ricomposti nelle bare zincate. In zona è stato allestito un ospedale da campo per prestare i primi soccorsi ai sopravvissuti ed attivata una equipe di psicologi per sostenere i familiari delle vittime. I racconti sono atroci. Una madre e una figlia sono state trovate senza vita abbracciate, un bambino è stato estratto vivo dalle lamiere mentre la nonna con cui viaggiava risulta tra i dispersi.
Intanto il centro trasfusionale di Andria sta effettuando una raccolta straordinaria di sangue poiché servono donatori del gruppo 0 positivo. Vista la grande affluenza l’ospedale ha fatto sapere che è meglio recarsi nella mattinata di domani ad effettuare le donazioni.
Il sindaco di Corato, Massimo Mazzilli, ha pubblicato dalla mattina sul proprio profilo Facebook alcune foto della tragedia e ha commentato così la scena che si è trovato davanti: “È un disastro come se fosse caduto un aereo! I soccorsi e la protezione civile è tutta sul posto, purtroppo ci sono vittime“.
LA DINAMICA – I magistrati della Procura di Trani hanno aperto un fascicolo per indagare sull’accaduto con l’ipotesi di reato di omicidio colposo plurimo e disastro ferroviario. Gli investigatori stanno studiando le cause che hanno portato ad un simile disastro. La tratta è ad un unico binario e i due treni si sono scontrati frontalmente a oltre 100 kmh. L’impatto è stato violentissimo e le prime due carrozze si sono completamente “fuse” l’una dentro l’altra. A bordo di entrambi i convogli viaggiavano molti studenti e pendolari e potrebbe essere stata una telefonata mancata a causare la strage.
Il presidente del consiglio Matteo Renzi ha detto: “Non ci fermeremo finché non sarà fatta chiarezza” e ha espresso il “cordoglio” per le vittime della sciagura. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha parlato di “profondo dolore” e “tragedia inammissibile” e “profondo dolore”. Inoltre Mattarella ha chiesto che venga fatta “piena luce: occorre accertare subito e con precisione responsabilità ed eventuali carenze”.
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